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Complesso della Chiesa di San Bartolomeo a Galliano, Barberino di Mugello

Complesso della Chiesa di San Bartolomeo a Galliano, Barberino di Mugello. Verifica del rischio sismico e riduzione della vulnerabilità come strumenti di tutela e valorizzazione.

Il complesso di San Bartolomeo a Galliano

Il complesso di San Bartolomeo a Galliano è formato da tre corpi di fabbrica costituiti dalla chiesa, dalla canonica e dall’oratorio. L’articolazione degli edifici intorno ad un chiostro sembrerebbe confermare la tradizione che vuole che un monastero, originariamente femminile e poi basiliano, sia all’origine del complesso a cui nel XII secolo fu affiancata una chiesa e nel XVIII l’oratorio.

L’uso e l’adattamento ai cambiamenti del gusto, i lunghi periodi di abbandono e i terremoti che hanno segnato profondamente la storia del Mugello, hanno determinato nel tempo una trasformazione del complesso che è particolarmente evidente nella chiesa. Questa, demolita e ricostruita nel corso del XIX secolo, fu nuovamente trasformata negli anni Sessanta del Novecento dagli interventi che seguirono al crollo del tetto. Rimangono a testimoniare la lunga storia del complesso le opere d’arte, dalla tavola a fondo oro con la rappresentazione della Madonna col Bambino del 1257, attribuita a Margaritone d’Arezzo, che si trova sulla parete destra dell’unica navata della chiesa, alla decorazione murale della cupola del presbiterio eseguita nel 1922 da Tito Chini; dalla lapide sepolcrale del XIII secolo che, posta su una parete del chiostro, ricorda la famiglia Ubaldini e richiama l’importante ruolo avuto sulla costruzione del complesso, agli affreschi ottocenteschi con raffigurazioni di santi degli altari laterali, legati alla riedificazione della chiesa da parte della famiglia Torrigiani.
Nel 2021 il Ministero ha assegnato al complesso di San Bartolomeo un finanziamento per la verifica del rischio sismico e per l’esecuzione dei primi interventi di riduzione della vulnerabilità sismica e di restauro.

L’interno della chiesa di San Bartolomeo

Il tentativo, fin dal momento della programmazione necessaria alla richiesta del finanziamento, è stato quello di individuare un metodo esportabile ad analoghi complessi, capace di coniugare la tutela e la sicurezza degli edifici con il loro reinserimento nel tessuto sociale all’interno del più ampio tema della valorizzazione dei nuclei storici soggetti a spopolamento o abbandono.
Per questo motivo ci si è mossi su un doppio binario: da un lato la progettazione preliminare estesa a tutto il complesso tarata sulle esigenze della comunità locale e delle nuove sfide dell’accoglienza, della delocalizzazione delle risorse, dell’adozione di modelli di consumo rispettosi del territorio, dall’altro l’approfondimento progettuale e l’attuazione dei lavori inerenti il primo lotto, coincidente con le porzioni individuate come maggiormente vulnerabili.
In quest’ottica il finanziamento per la riduzione della vulnerabilità sismica si carica del valore aggiunto di detonatore di un processo in cui le risorse statali fanno da aprifila di un programma di investimenti che coinvolge e responsabilizza nelle fasi successive la comunità locale, coinvolta fin dall’inizio nella definizione di un obiettivo finale in cui si riconosce.
Nello specifico, le attività previste partono dalla conoscenza dei tre corpi di fabbrica, con l’esecuzione di saggi e indagini puntuali finalizzati alle verifiche sullo stato di conservazione delle strutture e con approfondimenti documentari, per poi procedere con la verifica del rischio sismico, la progettazione preliminare degli interventi di miglioramento estesa a tutto il complesso e la progettazione esecutiva dell’intervento di restauro e di riduzione della vulnerabilità sismica della canonica e del campanile. La realizzazione del primo lotto di lavori chiude infine questa fase.
Il finanziamento è stato erogato nell’ambito della ripartizione del fondo di cui all’art.1 c. 140 lett. h) della Legge di bilancio 132/2016 e assegnato con Circolare della Direzione Generale Bilancio del Ministero della Cultura n. 33 del 27/03/2018.

Il chiostro della chiesa di San Bartolomeo

Localizzazione: Galliano, Barberino di Mugello (Firenze)

Proprietà: ente ecclesiastico

Finanziamento: € 398.329,00

Responsabile del procedimento: Lucrezia Cuniglio

Verifica del rischio sismico e progettazione: Piero Caliterna, Leonardo Cerbai, con la collaborazione di Raffaella Grilli

Direttore dei lavori: Lucrezia Cuniglio