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A Firenzuola, la chiesa di Carlo Scarpa ed Edoardo Detti è un bene culturale

Firenze, 20 novembre 2019 – Un passo avanti per la tutela e la valorizzazione dell’architettura contemporanea in Toscana.

Disegno della chiesa di Carlo Scarpa
Vista prospettica della seconda versione del progetto. Immagine ©ASFi

Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha decretato che la chiesa di San Giovanni Battista a Firenzuola è un bene culturale. Con questa decisione viene compiuto un passo importante per la tutela e la valorizzazione dell’architettura contemporanea in Toscana. La decisione ministeriale scaturisce dalla proposta avanzata dalla Soprintendenza di Firenze, diretta da Andrea Pessina, a seguito dell’istruttoria condotta dall’architetto Paola Ricco e dalla dottoressa Jennifer Celani.

La storia della chiesa è strettamente legata alle recenti vicende storiche che appare opportuno ripercorrere brevemente.

Come noto, durante la Seconda Guerra Mondiale, Firenzuola venne quasi interamente distrutta. Della cittadina, nata nel Trecento come città di fondazione per volontà dei fiorentini, molto poco fu risparmiato dai bombardamenti e anche l’antica chiesa, la prepositura di San Giovanni, venne allora abbattuta. Dopo il conflitto, la Rocca di Firenzuola fu ricostruita dov’era e com’era e l’impianto urbano del borgo ripristinato nella sua caratteristica maglia ortogonale, contraddistinta dalla piazza centrale e dai portici. La ricostruzione della chiesa di San Giovanni, invece, avvenne in forme contemporanee e la progettazione fu affidata ad Edoardo Detti e Carlo Scarpa, due protagonisti della storia dell’architettura del Novecento.

Il lavoro svolto dai due architetti fu ingente e i fondi archivistici oggi custodiscono tre diverse versioni del progetto che hanno reso possibile la ricostruzione della storia dell’edificio, a dimostrazione del valore e dell’importanza di uno studio puntuale della documentazioneconservata negli archivi. La terza proposta progettuale incontrò il favore della committenza e si procedette alla realizzazione dell’edificio che oggi conosciamo. Il prospetto principale è composto da un accostamento di tre elementi: il campanile, il porticato e il fronte principale arretrato, caratterizzato da un’ampia vetrata e da una contrapposta fenditura in vetro. Il prospetto laterale invece si presenta come un’unitaria e ritmica massa litica con inserti di calcestruzzo, e costituisce un fronte urbano per la piazza principale di Firenzuola. All’interno, la chiesa è arricchita dalle ceramiche in grés di Salvatore Cipolla, eseguite appositamente per questo luogo negli anni Novanta e che sono state poste sotto tutela come beni pertinenziali, insieme al confessionale e agli arredi.

La Soprintendenza ha riconosciuto la chiesa come un bene culturale in quanto è una testimonianza importante della storia dell’architettura italiana del secondo Novecento. Scarpa e Detti, infatti, hanno così contribuito alla realizzazione di un edificio sacro che può essere messo in relazione a numerose altre chiese, che hanno veicolato il rinnovamento dell’architettura ecclesiastica avvenuto in Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale, in assonanza con quanto si è verificato contestualmente negli altri Paesi europei. La chiesa, inoltre, documenta un momento significativo della storia urbana di Firenzuola, per il riferimento alla ricostruzione post-bellica.

La presenza della chiesa, oggi, identifica il paesaggio di Firenzuola: il campanile, esile e slanciato, è un segno distintivo per tutti coloro che si avvicinano alla cittadina dalle tre direzioni principali: la bolognese, la fiorentina e l’imolese.

Per informazioni Jennifer Celani tel. +39 055 2651 873 Paola Ricco tel. +39 055 2651 800

email: sabap-fi.comunicazione@beniculturali.it