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Scavo del Pozzo etrusco di via Nebbiano a Montespertoli

Nel corso dei lavori per la posa di un metanodotto ad opera di Centria S.p.A. effettuati nell’estate 2020 nel territorio di Montespertoli, è stata intercettata una struttura circolare interpretabile come pozzo. Conservato a pochi centimetri al di sotto del manto di asfalto, il pozzo si attesta ad una quota di circa 200 m s.l.m. lungo la sede stradale di via Nebbiano, sulle propaggini collinari poste alla destra idrografica del fiume Elsa (fig. 1a).

Veduta aerea del sito e posizione del pozzo nel Catasto leopoldino
1 – Veduta aerea del sito (a) e posizione del pozzo nel Catasto leopoldino (b)

Come si evince dal Catasto leopoldino, dove via Nebbiano è rappresentata con un andamento curvilineo in prossimità del punto di rinvenimento della struttura, ancora nel XIX secolo la viabilità doveva conservare la memoria storica dell’antica presenza del pozzo (fig. 1b).

Visto l’interesse del contesto, che in corso di assistenza archeologica aveva restituito reperti ceramici in bucchero, è stato programmato un intervento di somma urgenza affidato alla Studio Associato “Il Laboratorio: archeologia, ricerca, eventi”, in collaborazione con il Comune di Montespertoli, con lo scopo di scavare parte del riempimento, documentare la struttura e provvedere alla messa in sicurezza del paramento.

Le indagini, ancora non concluse ed approfondite fino ad una quota di 5,75 metri dalla superficie, hanno consentito di documentare la tecnica costruttiva del pozzo caratterizzato da una canna circolare dal diametro di 65 cm, tendente ad allargarsi di pochi centimetri con l’aumentare della profondità. Il paramento interno è realizzato in ciottoli assemblati a secco con tessuto coeso e regolare ed è rivestito esteriormente da un livello di argilla con elementi litici di minute dimensioni (fig. 2a).

Il pozzo e un frammento ceramico trovato nel suo riepmimento
2 – Il pozzo (a) e un frammento ceramico trovato nel suo riepmimento (b)

Lo scavo del riempimento ha restituito numerosi resti faunistici, associabili ad anfibi, resti di materiale edilizio (concotti con tracce di incannicciato) e numerosi frammenti ceramici, molti dei quali ricomponibili (fig. 2b). Tra questi ultimi, si conferma la presenza del bucchero, a cui si aggiungono frammenti di ceramica acroma e di impasto ascrivibili al VII-VI sec. a.C., oltre ad un’ansa di kylix ascrivibile alla produzione attica di VI sec. a.C.

Rimandando l’analisi complessiva dei dati raccolti al completamento delle indagini programmato per il 2022, alcuni frammenti di dolia ed una macina in tefrite leucitica, verosimilmente attribuibile allo stesso orizzonte cronologico, suggeriscono la pertinenza del pozzo ad un insediamento produttivo etrusco di età arcaica ubicato lungo la viabilità di crinale tra Fiesole e Volterra. Quanto venuto oggi alla luce consente pertanto di integrare la ricostruzione del popolamento etrusco del territorio di Montestpertoli, caratterizzato dalla presenza di una rete di insediamenti produttivi di piccola e media estensione a controllo delle principali vie di comunicazione.

Localizzazione: via Nebbiano. Montespertoli (Firenze)

Proprietà: statale

Inizio lavori: 2020

Responsabile procedimento:
dott. Michele Bueno

Direttore dei Lavori: dott. Michele Bueno