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Il complesso di San Miniato al Monte. Il rilievo e la messa in sicurezza delle facciate, verso il restauro

La Soprintendenza ha programmato un insieme sistematico di interventi sul complesso di San Miniato al Monte, volti alla verifica e riduzione della vulnerabilità sismica del monumento e al restauro dei paramenti lapidei. L’osservazione dello stato di conservazione della preziosa facciata della basilica, in particolare del marmo Verde di Prato soggetto a una diffusa disgregazione visibile chiaramente nella parte basamentale, ha reso prioritario procedere con un monitoraggio su tutta la superficie e con un pronto intervento per la messa in sicurezza degli elementi pericolanti. Operazione estesa poi anche alle facciate del campanile.
Tale circostanza ha suggerito di procedere secondo un mirato e complessivo approccio conoscitivo, che parte dal rilievo strumentale del monumento e passa per l’ispezione da distanza ravvicinata per indagare i fenomeni di degrado e lo stato di conservazione della materia.

Nuvola di punti, rilievo laser scanner

Pertanto è stata svolta una campagna di rilievi digitali allo scopo di realizzare un rilievo architettonico della Basilica di S. Miniato al Monte e del campanile, con metodologia laser scanner integrata mediante fotogrammetria di prossimità da drone. Il rilievo laser scanner è stato progettato in modo da consentire un’adeguata caratterizzazione degli spazi interni ed esterni. Parallelamente, è stata svolta una campagna di rilievo fotogrammetrico attraverso l’impiego sia di fotocamere tradizionali sia di droni dotati di apposite camere, per integrare le informazioni morfologiche e materiche delle porzioni non visibili da terra.

Ortofoto del prospetto nord-est del campanile e nord-ovest della basilica

In seguito, le due metodologie sono state integrate con l’obiettivo di ottenere un modello con un’elevata accuratezza geometrica e anche un’alta definizione fotografica. Dal modello digitale sono state estratte le ortofoto della facciata principale della Basilica e dei prospetti del campanile, assieme alla restituzione grafica bidimensionale vettoriale in scala 1:50 del complesso.
Nella prima fase, gli elaborati così ottenuti sono serviti da supporto grafico durante l’attività di ispezione eseguita dal restauratore, con l’ausilio di piattaforma elevatrice.

Esecuzione dell’ispezione della facciata e dettaglio dell’acquila bronzea

La verifica dello stato di conservazione delle superfici lapidee si è svolta attraverso una combinata prassi operativa che ha visto in primo luogo un’attenta analisi visiva di tutta la superficie architettonica, in generale e in dettaglio, esaminando ogni singolo elemento e concio e distinguendo le caratteristiche intrinseche della materia costitutiva e l’eventuale vulnerabilità.

Dettaglio del mosaico di facciata
Dettagli delle tarsie marmoree della facciata della basilica

L’attenzione si è infatti concentrata sugli elementi più fragili, dove erano presenti vene di calcite, manifestazioni di micro e macro fratture, rigonfiamenti e distacchi, presenze di biodeteriogeni, croste nere ecc…

Dettaglio delle cornici in Verde di Prato: i distacchi della materia e la messa in sicurezza con velinature e garze; messa in sicurezza degli elementi scultorei lesionati

Tutte le informazioni acquisite sono state riportate sui rilievi grafici, per ottenere un quadro completo, di supporto agli interventi preliminari avviati per garantire la messa in sicurezza degli elementi grazie a un pronto intervento diversificato: le piccole porzioni instabili sono state fermate con velinature e garze; i blocchi più grandi sono stati assicurati da reti e gli elementi a rischio di caduta sono stati rimossi, catalogati e conservati per il loro restauro e successivo riposizionamento.

Dettaglio dello stato conservativo delle murature esterne del campanile

È stato avviato parallelamente un lavoro interdisciplinare che ha coinvolto il dott. Pasquino Pallecchi per le indagini e lo studio in laboratorio dei materiali costituitivi, degli elementi di degrado e dell’efficacia dei trattamenti eseguiti nei precedenti interventi di restauro.
Tutte le informazioni raccolte sono in fase di elaborazione e i dati acquisiti saranno informatizzati, con la finalità di portare a termine una fondamentale fase analitica e conoscitiva del monumento, propedeutica allo sviluppo e alla progettazione dei futuri interventi di restauro e di manutenzione.

Valentina Aversa

Localizzazione: Firenze – Basilica di San Miniato al Monte

Proprietà: Demanio dello Stato

Responsabile del procedimento e direttore dei lavori: arch. Valentina Aversa

Direttore operativo: arch. Rosella Pascucci

Consulente: dott. Pasquino Pallecchi

Rilievo: RED STUDIO Società di ingegneria srl

Monitoraggio e messa in sicurezza: dott. Stefano Landi, Edilbonaccorso

Anno: 2021