
22 e 29 novembre, 10:00
Borgo Pinti, 60 – Firenze.
Il complesso di Santa Maria Maddalena dei Pazzi a Firenze ha conosciuto un’importante stratificazione storica nel corso dei secoli.
Ha origine intorno al 1250 come piccolo oratorio femminile dedicato al culto di Maria Maddalena Penitente. Un importante periodo di rinnovamento avvenne grazie ai monaci cistercensi, che si stabilirono qui nel 1442 su volontà di papa Eugenio IV. Alla fine del Quattrocento risale l’intervento di Giuliano da Sangallo, il cui capolavoro è il quadriportico da cui si accede alla Cappella del Giglio.
Oggi la Cappella del Giglio presenta l’aspetto decorativo voluto dall’ultima famiglia patronale, i Neri, con cicli affrescati da Bernardo Barbatelli, detto Bernardino Poccetti, a partire dal 1598. Gli affreschi raffigurano l’Incoronazione di Maria, storie di san Bernardo di Chiaravalle – fondatore dell’ordine cistercense – e di san Filippo Neri, prima ancora della sua santificazione nel 1622. La pala d’altare con i santi Achilleo e Nereo – di cui si trovano altre immagini sulle pareti della scarsella – è opera del Passignano e sostituì un precedente dipinto di Cosimo Rosselli, spostato in chiesa.
Il restauro appena concluso di questo gioiello interamente dipinto e incastonato nel complesso di Borgo Pinti è stato condotto dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e la provincia di Prato interamente finanziato dal Ministero della Cultura.
Massimo 25 partecipanti.
Prenotazione obbligatoria inviando una mail a
sabap-fi.eventi@cultura.gov.it specificando nell’oggetto Cappella Del Giglio.
