Contributi
La normativa di tutela prevede la facoltà, da parte dell’Amministrazione, di contribuire alle spese sostenute dai proprietari per il restauro dei beni culturali.
I contributi erogati per i lavori volti alla conservazione dei beni sono definiti dagli artt. 31, 35, 36 e 37 del Codice dei beni culturali e del paesaggio e riguardano:
- contributi in conto capitale: per le spese sostenute dai proprietari, possessori, detentori per lavori e restauri eseguiti su beni culturali a norma degli artt. 21 e 22 del Codice. Il Ministero può concorre alla spesa per un ammontare non superiore alla metà della stessa; se gli interventi sono di particolare rilevanza o riguardano beni in uso o godimento pubblico, il Ministero può concorrere alla spesa fino al suo intero ammontare. Il progetto corredato dal relativo preventivo di spesa delle opere da eseguire e il consuntivo finale dovranno essere sottoposti alla valutazione della Soprintendenza per l’alta sorveglianza e per le verifiche di competenza.
- contributi in conto interesse: per i mutui accordati da istituti di credito ai proprietari, possessori e detentori per la realizzazione degli interventi di restauro a norma degli artt. 21 e 22 del Codice. Il Ministero può concorrere alla spesa sostenuta dai privati sui mutui accordati da istituti di credito, relativamente agli interessi, nella misura massima corrispondente ad un tasso annuo di 6 punti percentuali sul capitale concesso a mutuo. Tale contributo è corrisposto direttamente dal Ministero all’istituto di credito secondo modalità stabilite da apposite convenzioni. La domanda dovrà essere inviata entro e non oltre il 30 settembre di ciascun anno.
La domanda di ammissibilità ai contributi deve essere presentata contestualmente al progetto di restauro del bene culturale. Non saranno accolte domande presentate a lavori ultimati. È opportuno altresì che nel corso dei lavori siano eseguiti sopralluoghi intermedi da parte di funzionari della Soprintendenza, al fine di verificare la conformità dei lavori in corso con il progetto preventivamente approvato. La direzione lavori dovrà comunque avere cura di raccogliere la documentazione fotografica idonea ad illustrare lo svolgimento delle diverse fasi dell’intervento.
Tutti i beni culturali di proprietà privata restaurati a carico totale o parziale dello Stato o per i quali siano stati concessi contributi in conto capitale o in conto interesse, restano accessibili al pubblico, secondo modalità fissate da apposite convenzioni stipulate tra il Ministero ed i singoli proprietari (art. 38).
Visita la sezione dedicata ai contributi nella pagina dedicata alla Modulistica.
Agevolazioni fiscali
Le agevolazioni fiscali ai proprietari dei beni di interesse storico artistico costituiscono un forte strumento indiretto a sostegno della conservazione di tali beni, a fronte, da un lato, della notevole incidenza delle spese necessarie per effettuare gli interventi (spesso a carattere obbligatorio) e, dall’altro, della scarsa disponibilità di risorse da parte dello Stato da destinare alla conservazione del patrimonio.
Le predette agevolazioni riguardano principalmente:
- imposte sui redditi
- imposta di registro
- imposte ipotecarie e catastali
- imposte di successione e donazione
- imposta comunale sugli immobili
Qualora la proprietà dell’immobile oggetto dei lavori sia di proprietà di enti pubblici e morali è necessario avere preventivamente attivato la procedura di verifica dell’interesse culturale dell’edificio con le modalità previste dall’art. 12 del Codice.
Visita la sezione dedicata alle agevolazioni fiscali nella Modulistica.
Erogazioni liberali
L’erogazione (anche ‘elargizione’) liberale è una donazione elargita a favore di enti pubblici o privati, comunque senza scopo di lucro, senza obblighi di controprestazione o riconoscimenti di natura economica. Può costituire fiscalmente, a seconda della tipologia del soggetto erogatore – persone fisiche o persone giuridiche – oneri deducibili dal reddito oppure oneri detraibili dall’imposta sul reddito.
Le erogazioni liberali in denaro effettuate a favore dello Stato, per lo svolgimento di compiti istituzionali nei settori dei beni culturali e dello spettacolo, sono totalmente deducibli (legge 342/2000, art. 38).
Le persone fisiche e gli enti non commerciali possono beneficiare di sgravi fiscali al 19%. Le imprese possono beneficiare di sgravi fiscali al 100%.
Le persone fisiche e/o gli enti non commerciali non titolari di reddito di impresa che effettuano erogazioni liberali devono rivolgersi, entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello in cui sia stata effettuata l’erogazione, alle Soprintendenza, agli Archivi e alle Biblioteche, in quanto enti titolari a rilasciare le certificazioni di oneri soggetti a detrazione, comunicando l’ammontare dell’erogazione nel periodo d’imposta, le proprie generalità complete e l’identità del soggetto beneficiario.
Le imprese che effettuano erogazioni liberali devono effettuare una singola comunicazione, entro il 31 gennaio, per via telematica alla pagina dedicata sul portale della Agenzia delle Entrate.
I beneficiari, entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello di riferimento, devono comunicare alla Soprintendenza: l’ammontare delle somme ricevute, le generalità complete del soggetto erogatore, le finalità e le attività per le quali sono state elargite le erogazioni.
Maggiori informazioni si trovano sulla pagina dedicata sul sito del Ministero della cultura.
Sponsorizzazioni
La sponsorizzazione culturale è qualsiasi contributo in denaro, beni o servizi, da parte di soggetti privati, alla progettazione o alla realizzazione di iniziative culturali promosse da Stato, regioni e altri enti pubblici territoriali, ovvero di soggetti privati, nel campo della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, per promuoverne il nome, il marchio, l’immagine, l’attività o il prodotto dell’attività. La sponsorizzazione culturale è normata dall’art. 120 del Codice, dagli artt. 19 e 151 del d.lgs. 50/2016 e dal decreto ministeriale MiBACT del 19 dicembre 2012.
La sponsorizzazione viene determinata attraverso la stipula di un contratto tra soggetto sponsorizzato (o sponsee) e sponsor, in cui il primo si obbliga ad effettuare determinate prestazioni pubblicitarie nei confronti del secondo, dietro versamento di un corrispettivo (in denaro, beni o servizi). I costi sostenuti dallo sponsor sono interamente deducibili dal reddito d’impresa.
Per approfondire, consulta il Vademecum per sponsorizzazioni culturali.
Per proporre progetti di sponsorizzazioni, scrivere a sabap-fi@beniculturali.it.
Art Bonus
L’Art Bonus, introdotto con d.l. 83/2014, è una misura agevolativa sotto forma di credito di imposta, introdotta dall’art.1 dal d.l. 83/2014, per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura. In particolare, il donatore (persona fisica o giuridica) di una erogazione liberale elargita per interventi a favore della cultura e dello spettacolo, potrà godere di un regime fiscale agevolato nella misura di un credito di imposta pari al 65% delle erogazioni effettuate a partire dal 2014.
La legge di stabilità 2016 ha stabilizzato e reso permanente l’Art Bonus, agevolazione fiscale al 65% per le erogazioni liberali a sostegno della cultura.
Per maggiori informazioni si vedano il portale Art Bonus e la specifica normativa.